lunedì 29 febbraio 2016

Il suo amico


... Il ricordo delle sue cosce mi basta ancora. Sono un sentimentale. Mi racconti tutto ciò che succede - nella sua vita, e fra le sue gambe.
    Il suo amico      
                                                                                                                                                                                                                                                                             L. D.


(Louis-Ferdinand Céline, Lettere alle amiche, Adelphi 2016, pag.68)

sabato 27 febbraio 2016

Rebus

C'era una volta
la morale della favola.
La storia poi si è capovolta
e la morale della favola
è diventata a sua volta
la favola della morale.

venerdì 26 febbraio 2016

Jaguar

Mentre guidi la tua Jaguar, dall’eleganza scultorea, che rispetta pienamente i canoni della bellezza, purezza e semplicità, grazie anche a una nuova griglia anteriore più verticale e imponente, ai potenti fari anteriori interamente a LED e nuove luci posteriori dal design accattivante, per non parlare del comfort dei sedili in pelle perforata Windsor, colore Siena Tan e del tetto panoramico in cristallo e dai sinuosi rivestimenti artigianali che caratterizzano tutto l’abitacolo, tutti dettagli che contribuiscono alla sensazione di lusso enfatizzata da emozionanti elementi sportivi, mentre l’illuminazione blu fosforo dona eleganza agli interni, ebbene, mentre la stai guidando questa cazzo di Jaguar, caratterizzata da una squisita fattura in stile britannico contemporaneo, con i migliori materiali selezionati singolarmente, pelli morbidissime e finiture eleganti,  dunque, arriverà, prima o poi, il momento in cui finalmente ti abbandonerai a quel piacere così poco esclusivo, così popolare, così alla portata di tutti, semplice, ma unico nella sua indicibile goduria, ti abbandonerai solitario nel tuo raffinatissimo abitacolo viaggiante, ti abbandonerai al piacere di metterti finalmente le affusolate tue dita nel regale tuo naso. Finalmente, dunque, ti scaccolerai?

giovedì 25 febbraio 2016

Refuso

In ufficio accade questo strano fenomeno. Quando si fanno dei solleciti (finestre che non si aprono,  riscaldamento a palla in attesa di un termostato, climatizzatori rotti, salviette esaurite), quando partono le mail, son solleciti, quando arrivano, scatta il virus del refuso e i solleciti diventano solletichi e non succede niente e se qualcuno lo soffre, il solletico, trattiene stoicamente le risate.

mercoledì 24 febbraio 2016

Insomma

Solo quando si ubriacava
me la dava.
Me la dava, insomma.
Diciamo che, per un po',
me la prestava.

Rivelazione

Quando mi sento un deficiente
è forse proprio quello il momento
in cui sono davvero intelligente.

martedì 23 febbraio 2016

Maledizione

Che tu sia stramaledetto oh generoso donatore della bottiglia di vino genuino da te fatto, rosso magenta, frizzantino e chiuso con tappo a corona che, appena l'ho aperto, è esploso eruttando tre quarti di litro a fontana fino al soffitto e ricadendo con elegante perfidia sulle pareti e i mobili della cucina.

I segni del loro passaggio

Dopo molti anni di esperienza, a casa e in ufficio e sentendo altre persone, posso affermare con certezza che esiste una strategia delle donne di pulizia che per farti capire che davvero hanno fatto il loro dovere, spostano oggetti, staccano spine, storcono quadri, per lasciare i segni del loro passaggio.

Abitudini

Da un po', ho preso quest'abitudine. Quando finisco un quadro, dico ad alta voce, Ecco un altro capolavoro nato nell'indifferenza più assoluta.

Oasi e miraggi

Nel deserto della vita
camminare t'affatica
tra oasi che son miraggi
t'arrangi fino alla meta
dove non avrai più sete
dove arriverai senza se
e senza neanche più te.

lunedì 22 febbraio 2016

Quelli che

Quelli che appena muore uno scrittore, si precipitano a comprarne i libri. 

domenica 21 febbraio 2016

Acuto e Ottuso

Tra l’acuto e l’ottuso
la condanna a oscillare
sul pendolo del non senso
dispensando perle
e passando per pirla.

64 piccole lune (acrilico su tela 50x50) 2016



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Geishe

Quelli che si depilano le sopracciglia, che poi sembrano delle geishe imbambolate, ma lo sanno che la vita è breve? 

sabato 20 febbraio 2016

Non si vive di solo miele


Senza soluzione di continuità

Ogni volta che leggo o sento l'orrenda espressione: Senza soluzione di continuità, devo sempre pensarci qualche secondo per tradurla in un italiano comprensibile.

Fincipit


"T'amo pio bove"
T'amo dalle ventuno alle nove.
T'amo anche quando piove.
Questo amore casto un po' mi stucca 
ma sarò per sempre la tua mucca.


Giosuè Carducci, Il bove



da PensieriParole

Eco

E' morto ortoh ortoooh ortoooooohhh
Umberto ertoh ertoooh ertoooooohhh
Eco ecoh ecoooh ecoooooohhhhhhhh.

venerdì 19 febbraio 2016

Curioso come Lombroso

C’è gente che già da come cammina, da come si mette le mani in tasca mentre parla,  mi sta subito sulle palle.

Metal Detector

Ogni giorno, i clienti si lamentano del metal detector che nella bussola d'entrata gli ripete di "lasciare gli oggetti metallici negli appositi cassetti esterni". S'incazzano, entrano e dicono puntualmente: "Ma non ho niente addosso". Vagli a spiegare che un cellulare, una fibbia di una cintura, una scarpa anti infortunio, una borsa con dentro un mazzo di chiavi, un cric, un piccolo mitra, non son mica niente. Per non parlare di quelli che hanno il cuore d'oro, la faccia di bronzo, le palle d'acciaio, il culo di piombo, i capelli d'argento o le meches ramate... Eh? Chi glielo dice?

Pesante

Dietro il mio sportello, sento un collega che parlando di un altro collega che ha fatto carriera dice, E' diventato un tipo pesante. Io penso, Cavolo, avrà superato il quintale.

giovedì 18 febbraio 2016

Nessuno

Non voglio più vedere Nessuno
gridò verso il cielo pieno di fumo
Polifemo
e Nessuno, infatti, non si fece vedere
quando il suo occhio ridusse a un braciere.

L'ironia ti isola moltissimo



DOMANDA - Quindi la comicità ha un ruolo importante nelle tue poesie?

IOSIF BRODSKIJ - Certo. In sostanza, ci son due o tre cose da prendere in considerazione. La poesia russa in generale è piuttosto seria e solo raramente ci si permette qualche incrinatura. Però quando scrivi poesia, soprattutto da giovane, sai sempre, ti aspetti sempre che ci sia una mente sardonica che riderà delle tue gioie e dei tuoi dolori. Si tratta quindi di fregare quella mente sardonica, di batterla sul tempo. E l'unico modo per farlo è prendersi in giro da soli. Be', io l'ho fatto piuttosto a lungo. Però l'ironia ti isola moltissimo. Non è liberatoria, specialmente se è diretta a qualcuno, se ha un consumatore, un consumatore designato, quel lettore sardonico. In realtà l'unico modo per battere veramente quel tizio, se mai esiste -  ma è sempre meglio supporre che esista -, sta nell'eccellenza delle tue affermazioni, nella loro importanza, nella loro serietà, così che lui non possa  deriderti. E' quello che mi son messo a fare, e spero di esserci riuscito. Però la tecnica dell'autoironia, o della battuta, mi è rimasta appiccicata e ogni tanto la uso.
  Un'altra cosa sull'ironia è che spesso la usi solo per evitare un cliché. Poniamo che ti imbatti in una rima, e non ve n'è una migliore in vista. Però sa di cliché. Quindi meglio rafforzarla un po'... allora puoi ricorrere a un'assonanza, e l'assonanza, nella sua essenza, è già di per sé abbastanza ironica... ci sono vari trucchi. Sarebbe corretto dire che l'ironia è un prodotto del linguaggio, tanto quanto il resto. E' una cosa come un'altra, quindi perché non usarla in una poesia? E' piacevole. Però non si deve esagerare, e bisognerebbe sempre bilanciarla con qualcos'altro. No deve mai essere fine a se stessa.


(Iosif Brodskij, Conversazioni, Adelphi 2015, pagg.112-113)

mercoledì 17 febbraio 2016

Marziale


... Bisogna però stare attenti a quali traduzioni di Marziale, perché in certe ti sembra di sentire un tassista di New York. Una cosa veramente ridicola. Marziale è così sfaccettato. E' in assoluto il più gran leccaculo di tutta la storia della poesia. Il modo in cui incensa i tiranni è sbalorditivo. Però non ho mai letto niente di più feroce dei suoi epigrammi. Anche solo per la loro pura e semplice violenza vanno rispettati. In più è un eccellente poeta lirico.... Se vuoi vivere sereno, consiglia a un amico, non essere troppo vicino a nessuno; così forse sarai meno felice, ma proverai anche meno dolore. Quando un messaggio del genere ti arriva valicando un paio di millenni, ti commuove parecchio.

(Iosif Brodskij, Conversazioni, Adelphi 2015, pag.119).

E' gratis


Chiedi al cellulare qual è il tuo credito residuo e, ogni volta, ti risponde la gentile segretaria telefonica con un elenco d’offerte tipo: "Complimenti, puoi fare 3.000 sms gratis al giorno, 70.000 chiamate gratis in tre ore a un numero a piacere e andare a Disneyland a ferragosto col tuo gatto, se il gatto è rosso. Cosa aspetti? E’ gratis". Dopo, solo dopo questo lungo minuto, ti dicono quant’è il tuo fottutissimo credito residuo.


Stimoli

Quell'unica volta che Arturo con sua mamma è venuto a trovarmi in ufficio, dopo qualche minuto, voleva fare la cacca. A cinque anni ha capito subito in che posto lavora suo padre.

Moralista

Se dici che non sopporti quelli che rubano lo stipendio, che arrivano tutti i giorni in ufficio mezz’ora dopo, tutti i santi giorni, mentre tu è  da mezz’ora che stai lavorando, quelli che il loro lavoro è meglio che lo fai tu che loro non se la sentono, hanno mal di testa, stanno su whatsapp, ecco se lo dici, quelli a cui lo dici, ti dicono che sei un moralista.

Nulla da dire



DOMANDA - Quindi i pezzi con cui lavora in realtà sono dettati da un senso fonetico o psicologico del ritmo piuttosto che da blocchi di immagini?

IOSIF BRODSKIJ - Il primo. Molto spesso non hai nessuna immagine, e a essere sincero non hai nemmeno nulla da dire. Le immagini e tutto il resto sono suggerite dalla lingua, nel suo processo di dispiegamento. A volte sono le rime a darti l'imbeccata, in base a quello che viene detto prima. Hai due tre cose e pensi, bene, devo fare il passo successivo. La tentazione di fare un altro passo è sempre molto forte. E cedere a questa tentazione molto spesso paga.

(Iosif Brodskij, Conversazioni, Adelphi 2015, pag.101)

Zorro


Se quando torni a casa
nessuno ti dice niente
anche se sei vestito da Zorro
e con la spada scintillante
vuol dire semplicemente
che sei diventato trasparente.

martedì 16 febbraio 2016

Pittura

C'è una cosa sicura
che nella vita dura:
la pittura.

lunedì 15 febbraio 2016

Una vergogna

In banca, quelli che scelgono la carriera, cominciano a girare l’Italia con la valigia del mercenario.  Poi scoprono che sarebbero rimasti volentieri a casa loro. Però se ne accorgono tardi. Vorrebbero tornare indietro ma per loro il declassamento sarebbe una vergogna. Quindi continuano a girare a vuoto, come trottole, senza intuire nemmeno che a volte si va più lontano stando fermi.

domenica 14 febbraio 2016

Linguaggio

Nella vita che t'affatica
il miglior compagno di viaggio
è sempre il linguaggio.

sabato 13 febbraio 2016

Sofferenze

Chissà perché
quando si parla
di sofferenze bancarie
tutti pensano ai soldi.
Ai fidi. Ai prestiti. 
Magari ai banchieri.
Mai nessuno ai bancari.

Apocalissi quotidiane

 Dopo l'invasione di quelle piccole cavallette (le anguste), tutti a casa a lavarsi i piedi (il pediluvio universale). In pizzeria ieri mi hanno detto che "non esiste più la quattrostagioni", intanto in città le polveri sono sottili e le persone grossolane. A casa in preda a un certo spleen, vedendo sgocciolare il rubinetto, mandando una casta maledizione alla guarnizione, pensando alla falsa fucilazione di Dostoevskij (si sarà sentito un idiota) e alla rivoluzione d’ottobre, quella autunnale, con milioni di foglie morte, tutti gli anni, e nessuno che dice niente. Tutti muti dietro alla rata mensile del mutuo senza il soccorso perché qualcuno mi inseguiva e per la fretta non ho detto manco Scusate le spalle e obtorto collo ho risolto il problema con un voltaren senza voltarmi più indietro cercando la chiave giusta tra quelle di San Pietro, mentre la porta si chiudeva e il portone pure restava chiuso. Rimasi lì ottuso aspettando il terremoto, la peste, Pierino, lo tsunami, Pupo e i sette nani, mentre cominciava a scendere la bianca neve come un pleonasmo. Un cataclisma catartico. Un asma polare cominciò a circolare. E tutti cominciarono a chiedersi di che colore era il cavallo nero di Napoleone? Che numero fa il 118? E quando dev’essere la circonferenza della panza per chiamare finalmente l’ambulanza?

Come mi vedono gli altri

Un cliente sulla trentina, magro, un po’ spelacchiato, mi dice a un certo punto: “… ve lo dico a voi, ché vi potrei essere figlio”. Son rimasto, per un attimo, impietrito, che io non mi ci vedevo proprio padre a lui. Io ho un figlio di sei anni e mi sento ancora, non dico giovane, ma manco un sessantenne, per dire. Come mi vedo e mi sento io. Quel cliente, invece, mi dice, senza preavviso, e senza che nessuno gliel'ha chiesto, come mi vedono gli altri. 

Busi e l'amicizia


Sei amico di qualcuno perché ne cavalchi e allisci e sfrutti e ignori e perdoni e anzi incoraggi le debolezze affinché non trotti sulle tue o perché ve le snidate, denunciate, buttate in faccia a vicenda per porvi riparo?

(Aldo Busi, L'altra mammella delle vacche amiche, Marsilio 2015, pag.110)

venerdì 12 febbraio 2016

Busi e l'ipocrisia



... O si accetta e si corrobora l'ipocrisia come sistema di relazione e stai in compagnia di ipocriti come te e ti senti solo come fai sentire solo chi si fa ipocritamente compagnia con la tua o te ne stai da solo senza chiederti perché lo sei...


(Aldo Busi, L'altra Mammella delle vacche amiche, Marsilio 2015, pag.95).

Esserci


Quando morirò
tu non ci sarai, lo so.
Come tutti, sarò solo.
D'altra parte
quando sono nato
(tanti anni fa)
tu non c'eri già.

giovedì 11 febbraio 2016

Eros Ramazzotti

Quando sento cantare Eros
penso a Thanatos.
Ma senza agonia.
Basterebbe una lunga afonia.
Quando poi lo vedo il Ramazzotti
penso che ci vorrebbero anche 
un paio di cazzotti.




mercoledì 10 febbraio 2016

Laura Pausini

Che Laura Pausini sia una stella internazionale mi pare un fenomeno paranormale. O la prova che l’universo sta conciato davvero male. 

martedì 9 febbraio 2016

Brave persone

La velenosa, elegante perfidia
degli affabili in società…
Non hanno mai travasi di bile
né s’incazzano alla Neanderthal.
Sono sempre in self-control
Anche di fronte a un troll.
Basta non contraddirli mai.
Dargli sempre ragione.
Questo significa per loro
essere brave persone.

Splash

Vicino allo stagno
sentendo lo splash
di Narciso
il pavone deciso
lo seguì a ruota. 

La musica è finita

Due musicisti 
si lasciarono sull’altare 
per una stonatura.
Al si maggiore di lei
lui rispose con un si minore.
Anche così muore un amore.


lunedì 8 febbraio 2016

E' tutto molto più terra terra



Iosif Brodskij.... Ciò che ti "ferisce" e ti rende poeta, o scrittore, è il linguaggio, è la tua sensibilità nei confronti del linguaggio: Non sono la tua filosofia personale o il tuo credo politico, e nemmeno la tua spinta creativa, o la giovinezza.
Sven Birkerts Quindi in cima alla tua cosmologia metteresti il linguaggio?

I.B.        Be', non è cosa da poco; il linguaggio è un'entità grandiosa. Dire che "il poeta sente la voce della Musa" non ha alcun senso, a meno che non si specifichi la natura della Musa. Ma se andiamo a vedere, la voce della Musa è la voce del linguaggio. E' tutto molto più terra terra di quanto non sembri. In sostanza, è la tua reazione a ciò che senti, a ciò che leggi.

(Iosif Brodskij, Conversazioni, Adelphi 2015, pag.123-124)

Spedizioni e soddisfazioni

 Alle poste a spedire il mio libro ad Aldo Busi. Confezionato con cura maniacale. Con una breve lettera scritta e corretta una decina di volte. Il pacchetto viene lanciato in un cassone semivuoto dallo sportellista con palle gonfie a mongolfiera e con un certo disprezzo, visto che era un’operazione di spedizione piego di libri. Questo mi ha subito ricondotto alla dimensione rasoterra dello scrittore clandestino di provincia. Anche se per un attimo stavo per passare con un balzo felino dall’altra parte per lasciarmi andare a un gesto di brutale violenza. La prossima volta nel pacchetto ci metto tre patate, in modo da sentire con godimento il tonfo che fanno dopo il lancio. 

domenica 7 febbraio 2016

Neologismi

STIPSI
(Passato remoto). 
Non mi ricordo più quanto tempo è passato da quando la feci.

Autocelebrazione

Devo prendere atto
che i miei lettori
sono in tutto sette 
o addirittura otto.

sabato 6 febbraio 2016

Incontri


Due inquilini su piani paralleli
possono non incontrarsi all'infinito
e se dovessero proprio incontrarsi
potrebbero comunque non salutarsi.

Due parallele

Due parallele
si incontrano all'infinito,
quando ormai
non gliene frega più niente.

                                          Marcello Marchesi

venerdì 5 febbraio 2016

Agenda Marchesi



Non vorrei morire per vedere come va a finire.

(Panta, Agenda Marchesi, Bompiani 2015, pag. 356)

mercoledì 3 febbraio 2016

Manganelli

Ho provato a farmelo piacere
Giorgio Manganelli
ma lo trovo ostico e palloso
come la conversazione
tra due colonnelli.
Come uno che vuole essere spiritoso
ma non fa ridere manco se si mette
il cappello del giullare coi campanelli.
In più è stato pure fidanzato, poverino,
con quella trombona lamentosa
più loffia che folle, di Alda Merini.

Neoproverbi


Si vis pacem para bellum, si vis bellum para culum.

Chi muore giace e chi vive fa un telegramma.

Chi la fa... beato lui.


(Panta, Agenda Marchesi, Bompiani 2015, pag. 355)

martedì 2 febbraio 2016

Marcello Marchesi


CANTANTI - La Milva sarà brava quanto volete, ma si sente troppo l'utero! Al Bano ha troppo del terrone. Tony Renis, specialmente quanto canta "Frin-frin-frin", è simpatico, ma è un po' fighetta. Per me, quella che si salva è la Caselli.


(Panta Agenda Marchesi, pag. IV, Bompiani 2015)