domenica 24 luglio 2016

Che novità? Nessuna





Ecco perché camminare significa farla definitivamente finita con le informazioni, con quelle che ormai soltanto ironicamente chiamiamo le "nuove". E' proprio delle "nuove" diventare vecchie non appena le si enuncia. Fintanto che si è presi nell'ingranaggio, dice Thoreau, si è nella catena: si vuole conoscere la prossima. La vera sfida però non è sapere che cosa è cambiato, ma accostarsi a ciò che resta eternamente nuovo. Ecco perché bisogna sostituire la lettura dei giornali del mattino con una passeggiata. Le notizie si sostituiscono, si ripetono, si dimenticano. Non appena si cammina, difatti, tutto quel rumore, quelle voci, tutto si cancella. Che novità? Nessuna, la calma eternità delle cose, sempre rinnovata.

(pag.102-103)

prendere il Thoreau per le corna



lo oggi, solo oggi, ho scoperto di essere un seguace di Thoreau.


"Quell'esistenza che Thoreau ha condotto- - esistenza di rifiuto (Emerson racconta che la sua prima reazione ad ogni sollecitazione era dire no; che per lui era sempre più facile rifiutare che accettare), ma anche di scelte radicali: lavorare solo lo stretto necessario, camminare a lungo tutti i giorni, non lasciarsi invischiare nel gioco sociale...

(pag.103)


Impeachment

Con un sì, t'impicci.
Con un no, ti spicci.
Io, sono un po' d'anni...
non faccio che spicciarmi.

(pag.140)

Farsi da parte

Camminare vuol dire farsi da parte: tenersi ai margini di coloro che laorano, ai margini delle strade di grande scorrimento, ai margini dei produttori di profitti e di miseria, degli sfruttatori, dei laboriosi, ai margini delle persone serie che hanno sempre qualcosa di meglio da fare che accogliere la pallida dolcezza di un sole invernale o la frescura di una brezza primaverile.




(Fredéric Gros, Andare a piedi, Filosofia del camminare, Garzanti 2013, pag. 96, cap. La conquista del selvatico - Thoreau).