sabato 16 ottobre 2010

Massimo Raffaeli, Sivori, un vizio, Italic 2010, pag.173













In morte di Giacomino Bulgarelli
L'estate del '66, fu l'estate di Bobby Charlton, campione del mondo con i bianchi di Inghilterra, a Wembley, dopo un'acerrima e discussa finale contro la Germania Ovest, ma quella stessa estate, in Italia, fu la gelida estate di Edmondo Fabbri e Giacomino Bulgarelli, entrambi ritenuti responsabili dell'estromissione al primo turno della Corea del Nord. Fabbri venne cacciato a pomodori dalla guida della nazionale, mentre il suo pupillo Bulgarelli, del tutto incolpevole (perché, strappato, contro la Corea era stato fermo un'ora all'ala destra), ne venne per sempre marchiato. [...]

Sebastiano Vassalli e Giovanni Tesio, Un nulla pieno di storie, Interlinea 2010, pag.106













... Un mio amico di lunga data è lo scrittore o, come si definisce lui stesso: il vice-poeta Attilio Lolini di Siena. Secondo me, questa di vice-poeta è una definizione azzeccata. Anche se nel mondo ci sono miliardi di esseri umani che si considerano (Dio ce ne scampi e liberi!) poeti, i poeti veri e grandi sono rarissimi, quattro o cinque per secolo in tutto il pianeta. Essere vice-poeti è già molto, è comunque non è cosa da tutti...