giovedì 30 settembre 2010

Simona Bassano di Tufillo, Piccola storia dei Peanuts, Donzelli 2010, pag.57













Avere un'aria interessante è bene, ma un'aria annoiata è più facile per gli occhi.
(Snoopy)

Lampadine quotidiane

Katia Ricciarelli
ha umili origini.
Ha cominciato
a cantare
da soprano
in un sottano.


(sul QdB di venerdì 1 ottobre 2010)

Simona Bassano di Tufillo,Piccola storia dei Peanuts, Donzelli 2010, pag.61












...lo straniamento opera una traslazione della prospettiva abituale che ci fa fuoriuscire per un attimo dal sistema abituale, ovvero dall'automatismo che ci rende incoscienti, producendo un effetto di svelamento e conoscenza.

mercoledì 29 settembre 2010

sabato 25 settembre 2010

Perfetto

Avere un blog, è il modo perfetto per contare i tuoi lettori.
Qui, all'appello, mancano pure i parenti più stretti. Meglio un proficuo monologo con se stessi allora che un dialogo sterile con nessuno. Addio, ma pure alla Madonna, senza dimenticare i santi, i fanti, e i venditori ambulanti.

giovedì 23 settembre 2010

Lampadine, Ermes 1998, pag.43











95
Mi hai colpito
fin dal primo momento.
Sei sempre stata
un tipo violento.

mercoledì 22 settembre 2010

Lampadine, Ermes 1998, pag.35











78
Non so come
non so dove
ma tra te e me
c'è sempre un altrove.

martedì 21 settembre 2010

Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo, Feltrinelli 2000, pag.87-88


Ora sono stufo di scrivere sui poeti. Voglio però aggiungere che vivendo come poeti invece che come qualsiasi altra cosa, fanno del male a se stessi. Io ho fatto lavori umili fino a cinquant'anni. Ero sempre fra la gente. Non ho mai detto di essere un poeta. Non sto dicendo che lavorare tutta la vita sia una gran cosa. Spesso devi lottare per tenerti un lavoro schifoso perché dietro di te, pronte a prendere lo stesso lavoro, ci sono altre venticinque persone. Certo, non ha senso, certo, ti schiaccia. Ma penso che quello schifo mi abbia insegnato a lasciar fuori le stronzate quando poi scrivevo. Penso che di tanto in tanto devi mettere la faccia nel fango, penso che devi sapere che cos'è un carcere, un ospedale. Penso che devi sapere cosa vuol dire stare senza mangiare per quattro o cinque giorni. Penso che vivere con donne pazze faccia bene alla spina dorsale. Penso che dopo essere stato nella morsa puoi scrivere con gioia e con sollievo. Lo dico soltanto perché tutti i poeti che ho conosciuto erano molli meduse, parassiti. Non hanno niente da scrivere tranne il loro languido egoismo.
Sì, me ne sto alla larga dai POETI. Mi biasimate?

domenica 19 settembre 2010

Vita di Tom Waits, EDT 1991, pag.109

Alcuni insulti che Tom Waits apprezzerebbe

E' d'aiuto quanto uno con una gamba sola a una gara di calci in culo.

(Espressione tipica di Liverpool)

sabato 18 settembre 2010

Martin Amis, L'informazione, Einaudi 1996, pag.114













Va detto che un coglione non è la stessa cosa di una testa di cazzo. C'è di mezzo il mare. Tutti, di tanto in tanto, siamo coglioni, ma una testa di cazzo è una testa di cazzo sempre.

Attilio Lolini, Poesie a mezz'aria, Taccuini di Barbablù, 1999 n.14, pag.26

LIMONI

Quando arriva il mattino
non guardarti attorno
sono giorni strani
che separano le parole
sfumano l'oro dei limoni.


Alzarsi non conviene
meglio starsene a letto
oppure andare a spasso
senza muovere passo.

giovedì 16 settembre 2010

la terra gira

Io scrivo un libro. Un altro lo legge. Un altro ancora spiega a chi l’ha letto perché l’ha letto. E a me perché l’ho scritto.

Arturo 13 mesi

Arturo s’è fissato con le spine e le prese che si sa,
non c’è presa senza spina. Con gli interruttori, il ventilatore, lo stereo, il phon, la radio, il bidè. Si avvicina al rubinetto con la bocca come fosse una fontana e non sa che la stessa intuizione l’ha avuta un secolo fa, un certo signor Duchamp.

Alfredo Accatino, Gli insulti hanno fatto la storia, Piemme 2005, pag. 201













MARIA LUISA SPAZIANI, poetessa
Neanche gli ergastolani trovano il tempo di leggere le poesie di Maria Luisa Spaziani.

GIANCARLO TRAMUTOLI

martedì 14 settembre 2010

Latticini











92
Faccio peccati di gola
col gorgonzola.
Al parmigiano resisto invano
(è una questione di forma).
Al taleggio non c'è rimedio.
Con la scamorza che non ha scorza
ho il complesso di polpa.
La notte la passo abbracciato
ad una formosa caciotta.

(da Lampadine, Ermes 1998, pag.42)

lunedì 13 settembre 2010

Lampadine, Ermes 1999, 2a ed., pag. 46











100
Tutta una vita
a combattere i luoghi comuni
per arrivare in un luogo
così poco comune
che non ci passa più nessuno.

domenica 12 settembre 2010

Charles Bukowski, La canzone dei folli, poesie II, Feltrinelli 2002, pag. 221








presa per il culo

il bello è che
quando hai scritto 6 o 7 buone poesie
in una notte
puoi celebrare,
lasciarti andare,
scriverne una presa per il culo.
puoi cercare deliberatamente di far schifo,
è divertente,
e molte fan schifo senza bisogno di sforzarsi.

la cosa ti fa arrabbiare?
bene.
spero faccia arrabbiare anche tua
madre.
molte madri s'arrabbiano per come
scrivo.
quando la faranno finita prometto
di fare le valige,
e iscrivermi ai boy-scout.
mia suocera dice a mia
moglie:
"ma PERCHE' deve usare
quel LINGUAGGIO?"
ebbene, mia cara, è proprio per farti
incazzare, per mettere le ali alla tua rabbia.

la vita mi ha ingiurato
e io l'ho maltrattata.
godo ad attaccare il sole
con le pistole ad acqua.

Eleonora Bagarotti, Le canzoni di Tom Waits, Editori Riuniti 2003,pag. 259











Amo il modo
in cui brandelli di nuvole
vagano nel cielo trasportati dal vento
mentre l'estate se ne va
e mi lascia
con una lacrima negli occhi.

Sto tirando fuori i miei abiti invernali
il mio giardino sa cosa sta andando a male
i petali della mia rosa preferita.

Esistere nelle lunghe tenebre.

(The last rose summer, da The Black Rider, Island 1993)

sabato 11 settembre 2010

Leonardo D'Aria, Via Ciccotti n.10, EdiViMa 2009, pag.15

E' diventato
anziano
il mio anno
di nascita.

la scena muta ma lo spettacolo non cambia

SCENA MUTA

Non fece
nessun esame
all’Università
perché s’iscrisse
alla Facoltà
di non rispondere.

Beppe Salvia, I begli occhi del ladro, Il ponte del sale, 2004, pag.69

Cuore

A scrivere ho imparato dagli amici,
ma senza di loro. Tu m'hai insegnato
a amare, ma senza di te. La vita
con il suo dolore m'insegna a vivere,
ma quasi senza vita, e a lavorare,
ma sempre senza lavoro. Allora,
allora io ho imparato a piangere,
ma senza lacrime, a sognare, ma
non vedo in sogno che figure inumane.
Non ha più limite la mia pazienza.
Non ho pazienza più per niente, niente
più rimane della nostra fortuna.
Anche a odiare ho dovuto imparare
e dagli amici e da te e dalla vita intera.

venerdì 10 settembre 2010

giovedì 2 settembre 2010

Lampadina

Ma la vita
è una roulette
russa
o una roulotte
sovietica?



(sul QdB del 3.9.10)

mercoledì 1 settembre 2010

Lampadina

Alle vette
della poesia
preferisco
delle tette
la poesia.