giovedì 2 giugno 2016
Ci sono cose
Ci sono cose che non devono essere raccontate.
(Fabrizio De André, Sotto le ciglia chissà, I diari, Mondadori 2016, pag.236)
Lavorare
Questo fatto di lavorare, pensavo, il problema non è tanto il fatto di buttare via otto ore al giorno per cinque o sei giorni al mese per campare, dicevo. Il problema, dicevo, è che se otto ore al giorno tu ti occupi di qualche cosa, poi quella cosa ti occupa. Dopo ti restano dentro il cervello le frasi dei californiani o dei francesi. E quelle sono frasi di gente che in mezzo alla fronte hanno un cartellino con su scritto Profitto. Intrallazzi, c'è scritto. Carriera, c'è scritto. ambizione. Sfondare. Che tu, a te, ti vien da pensare Carriera? Sfondare? Ma sfondare cosa? E dopo? Non capisci. Però praticamente, anche se non capisci, tu passi la tua giornata piegato ad aiutarli a raggiungere l'obiettivo che hanno scritto sul cartellino. E se stai piegato tutto il giorno, dopo quando ti alzi vai via storto. Se tutto il giorno ti occupi di stronzate, dopo, di notte, quando ti metti a scrivere, vai via storto. L'unica cosa buona, pensavo, è che ti aumenta il nervoso. E scrivere è una cosa strana, pensavo, mica come le altre: più sei nervoso, più scrivi bene.
(Paolo Nori, Spinoza, Marcos Y Marcos, 2016, pag.63-64)
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