mercoledì 31 agosto 2011

Ora tocca a me












Anni prima guardavamo insieme la televisione quando arrivò la notizia della morte di Doderer. Thomas saltò dalla sedia elettrizzato, applaudendo e urlando di gioia: Doderer è morto. Quando gli chiesi perché fosse così contento rispose: in Austria Doderer era considerato lo scrittore di punta e fino a quando era in vita nessun altro poteva diventarlo, nessun altro poteva emergere. Ora la strada è libera, ora tocca a me. Ma non faranno di me un Doderer. Non reciterò la parte di Doderer, perché quando uno si fa vedere a tutte le occasioni ufficiali diventa logoro, disattento e scontroso. Uno perde la testa, si accomoda nella propria celebrità e non riesce a scrivere più niente, o meglio, niente di buono, di grande. Non si viene neanche più tanto criticati, anzi ti incensano e adulano con ipocrisia per ogni cavolata. E' questa la rovina della gente: ne approfittano e non producono più niente di buono; si lasciano abbagliare e rincretiniscono.



Karl Ignaz Hennetmair, Un anno con Thomas Bernhard- Il diario segreto, L'Ancora del Mediterraneo 2011, pag.11)

martedì 30 agosto 2011

Busi docet










...non sforzarti mai di dissimulare la tua personalità se è la sola che hai: mandali di brutto affanculo. E' positivo essere antipatici a qualcuno, tanto lo saresti nè più nè meno, e in più non saresti simpatico a nessuno.

(op.cit. Pag. 176-177)

Vivere












...vivere, e anche vivere, è un accidente più facile che perseguire una tensione estetica...

(Aldo Busi, Sodomie in corpo 11, Mondadori 1994, pag.336)

papale papale

In effetti, da sempre, mi chiedo com’è possibile emozionarsi alle parole stantie, opache, vacue di tutti i papi, wojtyla compreso. ’ste folle adoranti di fronte alla noia plumbea di discorsi privi di alcuna suggestione. Son meglio i santoni indiani, hanno più carisma gli osho, i maragj e i sai baba, no? Non a caso, quando si vuol citare un discorso memorabile di un papa, si torna sempre a papa giovanni XXIII, al discorso della luna e del quando tornate a casa fate una carezza ai vostri bambini e dite che questa è la carezza del papa. Insomma. Fa effetto solo per contrasto al nulla di tutti i discorsi sentiti dai papi. Fa ridere, per paradosso, l’espressione “papale papale”. E’ esattamente il contrario. Una fumata grigia.

lunedì 29 agosto 2011

un nemico per maestro














... che cosa ci impedisce di assumere come maestro – e senza pagarlo –
il nostro nemico e di trarne giovamento, apprendendo qualcosa che prima ci sfuggiva? Il nemico coglie molti più difetti dell’amico: “ L’amore è cieco nei confronti dell’oggetto del suo amore”, dice infatti Platone, mentre all’odio si uniscono la curiosità e la loquacità.


(op.cit. pag.38)


venerdì 26 agosto 2011

nemici utili














... chi è alla ricerca di mezzi per salvarsi ha bisogno di amici sinceri o di veementi nemici; gli uni e gli altri, infatti, distolgono dagli errori: i primi elargiscono consigli, gli altri ci biasimano. Tuttavia, poiché ai nostri giorni la voce degli amici è flebile quando dovrebbe esprimersi con franchezza, è vivace nell’adulare, e resta muta quando dovrebbe ammonirci, è proprio dalla bocca dei nemici che dobbiamo ascoltare la verità.


(Plutarco, Sull’utilità dei nemici, Archinto 2011, pag.35)



giovedì 25 agosto 2011

io temo











PIÙ DI TUTTO

Dell’esistente
più di tutto
temo
il cretino
persistente.



(pag.68)



mercoledì 24 agosto 2011

alain delon (campane parigine)











UN RUDERE CHE FA RIDERE

Un rudere che fa ridere
un triste umorista in panne
Alain Delon che delle donne
dice a settant’anni
che non c’ha capito niente…
io che a cinquanta penserò
a quanta stupidità insidierà ancora
la mia poetica inadeguatezza
a quanto sono inutili
le mie funamboliche acutezze
per arrivare malconci e menomati
fino alla fine più o meno
anestetizzati (privati cioè
della bellezza necessaria)
per arrivare a farsi del bene
facendosi del male.


(L'ultimo Tram, Manni 2009, pag.25)


martedì 23 agosto 2011

le cose che mi piacciono












Io, a me, ma forse sono io, eh, le cose che mi piacciono, sono quelle lì, i matrimoni che non sembran matrimoni, i libri che non sembrano libri, i film che non sembrano film, le domeniche che non sembrano domenica, le vacanze che non sembrano vacanze, i cantanti che non sembrano cantanti, i musicisti che non sembran musicisti, i pittori che non sembrano pittori e anche il contrario, però.


(op.cit. pag.147)

lunedì 22 agosto 2011

a ripetizione













C'è un saggio bellissimo di uno studioso russo che si chiama Bachtin, il saggio si intitola La parola nel romanzo ed è pubblicato da Einaudi in un volume intitolato Estetica e romanzo, dove Bachtin dice che noi, le cose che diciamo, il cinquanta percento non sono cose che diciamo, sono cose che ripetiamo. Quel saggio è degli anni cinquanta, e adesso, secondo me, sessant'anni dopo, per me, perlomeno, quella percentuale lì è salita al novantotto percento, e i giorni che mi viene un pensiero mio che l'ho pensato io sono giorni da segnare sul calendario noi siamo veramente, mi sembra, tutti impastati di sonno, non sappiamo neanche distinguere dentro la testa quel che abbiam pensato noi e quello che abbiamo sentito dire dagli altri e io non lo so, quanto si può andare avanti, così, forse all'infinito, ma forse anche no.


Paolo Nori, La meravigliosa utilità del filo a piombo, Marcos y Marcos 2011, pag.188)

domenica 21 agosto 2011

porca eva











RISPARMIO ENERGETICO

Leggo al buio
con l’alfabeto Morse
la storia di Eva
e della sua Mela.


(pag.72)

sabato 20 agosto 2011

un vero poeta













Al supermarket sotto casa, vedo il famoso poeta dialettale. Siamo in fila. Aprono in'altra cassa e lui fa un balzo felino fregando almeno due persone. Be', un poeta, un vero poeta, secondo me, non si comporta così.


(Uno che conta, Manni 2007,pag.25)

giovedì 18 agosto 2011

'ste carogne!









"Basta guardarli, che s'avvelenano a più non posso: l'alcol, la pappatoia, il fumo, l'esaurimento nervoso, l'infantilismo... Sì! Insomma... La fine di tutto, e se la saranno voluta, 'ste carogne!"

Louis-Ferdinand Céline



(Robert Poulet, Il mio amico Céline, Elliot 2011)

mercoledì 17 agosto 2011

L'ultimo tram, Manni 2009













ZINGARATA

Lessi al mio gatto
una pagina
di un romanzo gitano.
Cominciò a farmi le fusa
facendo: Rom Rom Rom.

(pag.75)

martedì 16 agosto 2011

il mestiere










Si deve solo fare il "mestiere", e stare zitti. Che il pubblico lo noti o non lo noti, lo legga o non lo legga. L'autore deve solo scomparire.


(da Interviste con Louis-Ferdinand Céline, Minimum Fax 1996)

lunedì 15 agosto 2011

Revisionismo

Tutto quello in cui mi identifico è qualcosa che mi espone tutti i giorni alla soppressione fisica mia o di chi mi passa accanto.




(Diario di un anarchico reazionario, in revisione)

domenica 14 agosto 2011

La Curia e la malattia













A VOLTE LA CURIA È PEGGIORE DEL MALE

Ormai
i tramonti
sono occasionali.
Le albe scialbe.
Gli albatros
baudelairiani.
I vetri
di Murano.
I piccioni
metropolitani.
I cannibali
vegetariani.


(L'ultimo Tram, Manni 2009, pag.33)


luoghi non comuni











Il potassio è ricco di banane.


Abbiamo importato gli arabi dai numeri.


Bisognerebbe mangiare condito.



(Scusa l'anticipo, ma ho trovato tutti verdi, a cura i AlFb, Einaudi 2011)

sabato 13 agosto 2011

il pappagallo di Céline











Divertimento


"Perdìo, Lucette, chiudi 'sta finestra... Manco a dirlo, fra un attimo, il pappagallo si fa la sua cantatina. Lo sentirà tutto il quartiere... Vedrai il fregnone qui accanto... Ah, la bestia ci ha proprio conciati bene! Abbiamo dovuto capitolare, sicuro... Pensi" mi dice Céline sorpreso e scandalizzato "che se Coco prendeva un po' d'aria nella gabbia su in terrazza - chiaro che attaccava il piccolo repertorio, fischiettava, sospirava - il vicino, incacchiato, accendeva il giradischi. Un disco che glielo raccomando. Speciale, fatto apposta. Una rara scelta di urli e casini vari, che manco gli zulu. Non faceva mica una piega: contro il pappagallo? L'altoparlante! Automatismo perfetto... Coco vessato faceva peggio. E il disco su di un decibel. Roba da neurodeliri di Charenton...



(Robert Poulet, Il mio amico Céline, Elliot 2011, pag.31, a cura di M. Raffaeli)

venerdì 12 agosto 2011

masters

UNA VOLTA

Una volta
quando si parlava
di Masters
ti veniva in mente
solo Edgar Lee
e la sua Spoon River.


giovedì 11 agosto 2011

tù tù tù tù tù tù.................











INCOMUNICABILITÀ

Adesso
leggo solo
l’elenco telefonico.
Quando arrivo al mio nome
faccio il mio numero.
Risulto sempre occupato.


(pag.30)




martedì 9 agosto 2011

lunedì 8 agosto 2011

Baci a colazione

Tutti i giorni sul Messaggero. Il romanzo (a puntate) dell'estate. Di Gaetano Cappelli.

domenica 7 agosto 2011

un incipit







Io non sono esattamente quel che si dice un viaggiatore nato. Per me, il concetto di relax si abbina con una casa vuota, un divano comodo (non troppo lontano dal frigorifero), un bel libro e una carabina di precisione con cui stecchire gli eventuali rompiscatole di passaggio.


(Marco Malvaldi, Sol levante e pioggia battente, Corriere della Sera, Inediti d'Autore).

poeta












Che cosa chiedo in fondo? Di essere trascurato, di essere ignorato: per piacere signor Stato, caro ente celeste, mi trascuri, voglio essere trascurato. Non è una questione di malumore. E' che sono un poeta, e il poeta - diceva Baudelaire di Poe - è irritabile.

(Bene crudele, Stampa alternativa,pag.72)

sabato 6 agosto 2011

le moltitudini di Walt













EBBENE SÌ, MI CONTRADDICO

Fumo un toscanello alla grappa
bevo una grappa affumicata
mangio fumo senza arrosto
cammino nascosto
da un giornale
leggo sul cesso delle stronzate
e pur non avendo il porto d’armi
continuo a sparare
le mie magnifiche cazzate.




(pag.29)

poeti












Ne ho letti di poeti e di tutti i tipi, di tutte le nazionalità ed epoche. E molti, troppi, contemporanei. Che quelli sono i più grigi e noiosi. Pare che scrivano già dal loro loculo. Che sono stramorti.



(Uno che conta, Manni 2007, pag.66)

venerdì 5 agosto 2011

a costo della vita












TUTTO AUMENTA

Caro pane
cara pasta
e caro gasolio.
Bene.
Ci saranno in giro
più Stanlio
e meno Ollio.


(L'ultimo Tram, Manni 2009, pag.14)

giovedì 4 agosto 2011

Nuvole












Scrivere aiuta. Sì. Come pensare all'affascinante varietà morfologica delle nuvole quando il tuo aereo sta precipitando.

(Uno che conta, Manni 2007, pag.87)

Straniero alla terra

In questa città morta
ci vivo come uno straniero.
Benissimo.
Nessuno che conosce la mia lingua.
Nessuno che mi rompe le palle.


(dal Diario di un anarchico reazionario, in lavorazione)

mercoledì 3 agosto 2011

2+2=22 (part.) olio su tela 100x120

Natura e Cultura












Ma per fortuna ci sono le eccezioni. Lo scrittore brillante e che neanche se la tira. Con lui vado a pedalare all'Oasi e mi racconta quello che sta scrivendo. Un romanzo pieno di storie, di personaggi. E mentre me lo racconta spesso rido. Mentre le mie battute, cavolo, gli arrivano sempre come freddure. Anche le migliori. Infatti mi dice ironico: "Ma da dove ti vengono?" E pedalando pedalando tra il lago e il cielo, sempre sottovento, parliamo e sparliamo di tutto. Ci beviamo un campari al bar Stella e contempliamo il paesaggio. A un certo punto Gaetano mi guarda e dice: "Tutta 'sta natura m'ha rotto i coglioni."

(Uno che conta, Manni 2007, pag.35)

martedì 2 agosto 2011

Ottimisti











I GIARDINI DI MARZO

“Al 21 del mese
i nostri soldi
erano già finiti”
Erano ottimisti
Mogol & Battisti.





(pag.62)

Riso amaro











MORIR DAL RIDERE


Dietro ogni risata
ci sta la morte
esorcizzata.

lunedì 1 agosto 2011

Freddura mista











FREDDURA MISTA

La poesia deve avere
lo stesso rigore
di una dieta.
Mai arrivare alla fine
del rigo.
E mai fino alla fine
del frigo.

(L'ultimo Tram, manni 2009, pag.26)

in progress, ancora

Quando smetti di annuire, acconsentire, applaudire, gli amici (a questo servono?), spariscono.


(dal Diario di un anarchico reazionario, in lavorazione)

In progress

Il primo anno di lavoro a Roma, a cenar la sera, sconsolato, solo, sui gradini della fontana di Trevi, con una pizzetta e una bottiglia di vino da un quartino, nella desolazione invernale, triste, senza la solita folla dei turisti. Ero quietamente disperato. Questo mi viene sempre in mente ogni volta che qualcuno mi dice, Stavi a Roma? Ma chi te l’ha fatto fare a tornare in questa necropoli di provincia?


(Dal Diario di un anarchico reazionario, in lavorazione)