martedì 28 giugno 2016
Il Testamento di Tito
Il testamento di Tito, assieme all'Amico fragile, è la mia migliore canzone. Dà un'idea di come potrebbero cambiare le leggi se fossero scritte da chi il potere non ce l'ha. E' un'altra delle canzoni scritte con il cuore, senza paura di apparire retorico, e riesco a continuare a cantarla, ancora oggi, senza stanchezza.
(pag.35)
domenica 26 giugno 2016
Confusione
C'è gente che confonde
la pittura con l'illustrazione.
Per esempio: Camillo Langone.
venerdì 24 giugno 2016
Un Fincipit
"Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti ma alberi"
e sugli alberi è pieno di paparazzi, mia cara Belén.
Gino Paoli, Il cielo in una stanza
domenica 19 giugno 2016
Capolavoro!
Un mio vecchio amico, ogni volta che gli regalo un mio libro, dopo che lo ha letto, mi dice: Io, non ne capisco niente, ma secondo me, è un capolavoro!
martedì 14 giugno 2016
Espressioni parassite
E nel discorso del presidente della repubblica, Sergio Mattarella, nei primi minuti, se c'era un saluto, era rispettoso, se c'era un pensiero, era deferente, se c'era un momento, era difficile, se c'era una carta, era fondamentale, se c'era un consiglio, era superiore (e della magistratura), se c'era un'unità, era nazionale, se c'era una prova, era dura, se c'era un un'unione, era europea, se c'eran dei diritti, eran fondamentali, se c'era un popolo, era italiano, se c'era un bene, era comune, se c'era un capo, era dello stato, se c'era un garante, era della costituzione, se c'era un arbitro, era imparziale, e li mi ero fermato e mi ero chiesto "Ma come mai, ne han parlato tutti così bene?".
(Paolo Nori, Le parole senza le cose, Laterza 2016, pag.84-85)
lunedì 13 giugno 2016
sabato 11 giugno 2016
Agenda Comix 2017
Herpes & tabù
Lagnandosi mi mostrò
l'herpes sulla bocca.
Poi mi disse:
scusa lo sfogo.
venerdì 10 giugno 2016
Un'epigrafe
Opera n.13
Tranne me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana. E poi anche te sei un po' strano.
Daniele Benati
Opere complete di Learco Pignagnoli
giovedì 9 giugno 2016
Tragico difetto
«C’è un tragico difetto nella nostra preziosa Costituzione, e non so come vi si possa rimediare. È questo: solo gli scoppiati vogliono candidarsi alla presidenza. Ed era così già alle superiori. Solo gli alunni più palesemente disturbati si proponevano per fare i rappresentanti di classe. Si potrebbero fare esaminare tutti i candidati da alcuni psichiatri. Ma chi vorrebbe mai fare lo psichiatra, se non uno scoppiato?».
Kurt Vonnegut, Quando siete felici, fateci caso, Minimum Fax, 2015
Requisito minimo
"Io, le elezioni, in questi ultimi vent’anni, non è che ho partecipato tantissimo, in nessuno dei posti dove ho abitato, perché non ho mai trovato, ormai da vent’anni, un candidato che rispondesse al minimo requisito che serve per avere il mio voto, che è non presentarsi alle elezioni. Uno che non si presenta, lo potrei forse anche votare, se uno ha la faccia tosta di presentarsi non ci penso minimamente, a votarlo..."
Paolo Nori
Paolo Nori
mercoledì 8 giugno 2016
9 palle bianche (Omaggio ai Manzoni)
9 palle bianche, acrilico su tela 60x60 e carta pesta, 2016 |
martedì 7 giugno 2016
lunedì 6 giugno 2016
domenica 5 giugno 2016
Soddisfazioni
Ieri, in una libreria del centro, avendo venduto le tre copie de L'Acuto e l'Ottuso, (anche se opportunamente nascoste al piano di sotto tra i negletti autori locali), ne porto altre tre copie agli attoniti commessi. Magari stavolta mi fate l'onore di mettermi in vetrina, sa, proprio oggi ho preso da voi una copia della nuova Agenda Comix (nascosta nel magazzino) dove figuro tra gli autori. (Che tristezza quando ti costringono per disperazione a vantarti da te). Loro ne prendono atto, quasi malvolentieri, che han venduto in un mese tutte e tre le copie di un autore locale. Ed ora gli tocca prenderne altre tre. E magari le venderanno pure. Chissà dove le nasconderanno questa volta.
sabato 4 giugno 2016
giovedì 2 giugno 2016
Ci sono cose
Ci sono cose che non devono essere raccontate.
(Fabrizio De André, Sotto le ciglia chissà, I diari, Mondadori 2016, pag.236)
Lavorare
Questo fatto di lavorare, pensavo, il problema non è tanto il fatto di buttare via otto ore al giorno per cinque o sei giorni al mese per campare, dicevo. Il problema, dicevo, è che se otto ore al giorno tu ti occupi di qualche cosa, poi quella cosa ti occupa. Dopo ti restano dentro il cervello le frasi dei californiani o dei francesi. E quelle sono frasi di gente che in mezzo alla fronte hanno un cartellino con su scritto Profitto. Intrallazzi, c'è scritto. Carriera, c'è scritto. ambizione. Sfondare. Che tu, a te, ti vien da pensare Carriera? Sfondare? Ma sfondare cosa? E dopo? Non capisci. Però praticamente, anche se non capisci, tu passi la tua giornata piegato ad aiutarli a raggiungere l'obiettivo che hanno scritto sul cartellino. E se stai piegato tutto il giorno, dopo quando ti alzi vai via storto. Se tutto il giorno ti occupi di stronzate, dopo, di notte, quando ti metti a scrivere, vai via storto. L'unica cosa buona, pensavo, è che ti aumenta il nervoso. E scrivere è una cosa strana, pensavo, mica come le altre: più sei nervoso, più scrivi bene.
(Paolo Nori, Spinoza, Marcos Y Marcos, 2016, pag.63-64)
mercoledì 1 giugno 2016
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