martedì 31 agosto 2010

Daniele Benati, Opere complete di Learco Pignagnoli, Aliberti 2006, pag.41













Opera n.90
Bottazzi, gli ho scritto che volevo ammazzarmi, e m'ha risposto solo dopo due mesi.

domenica 29 agosto 2010

Daniele Benati, Opere complete di Learco Pignagnoli, Aliberti 2006, pag.18













Opera n.13
Tranne me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana.
E poi anche te sei un po' strano.

sabato 28 agosto 2010

Vicino alle nubi sulla montagna crollata, a cura di E. Cerquiglini e L. Ariano, Campanotto 2008, pag.146












Tutto sto concentrato
sull'inquinamento mentale
e su quello lessicale.
Nulla so
di idrogeno carbonfossile
ed energia nucleare.
Cerco se posso
il mio pannello solare
scrivendo papale papale.
Poduco energia eolica
solo quando m'incazzo
facendomele ad elica girare.

venerdì 27 agosto 2010

Il piccolo libro degli insulti a cura di Beppe Cottafavi, Mondadori 2000, pag. 61

Neanche gli ergastolani
trovano il tempo di leggere
le poesie di Maria Luisa Spaziani.

giovedì 26 agosto 2010

martedì 24 agosto 2010

Vitaliano Trevisan,Tristissimi giardini, Laterza 2010, pag.114












E' così difficile parlare d'amore. Con l'amore è come con la batteria: forse lo strumento più facile da suonare male insieme alla chitarra, ma certo molto più fastidioso; e non solo nel senso del volume.

Silenzio, Acrilico su tela 80x100, 2010

lunedì 23 agosto 2010

sabato 21 agosto 2010

Giancarlo Tramutoli, Pesci e Lampi, acrilico su tela 80x100, 2010

L'ultimo Tram, Manni 2009, pag.77












Zingarata

Lessi al mio gatto
una pagina
di un romanzo gitano.
Cominciò a farmi le fusa
facendo: Rom Rom Rom.

Uno che conta, Manni 2007, pag.80













Mi sto trasformando in un vaffanculificio. Non ho più un briciolo di pazienza. Detesto le perifrasi. I pelosi eufemismi. Preferisco esser diretto e brutale. Se proprio devo parlare.

giovedì 19 agosto 2010

Versi pure, grazie, Manni 2006, pag.50













La famiglia
è quel luogo
così familiare
dove non puoi mai dire
quello che ti pare.

martedì 17 agosto 2010

Mordecai Richler, La versione di Barney, Adelphi 2000, pag.410












E una notte, subito prima che facessimo l'amore in un parador che domina Granada, dissi a Miriam: "Credo che tu abbia dimenticato il diaframma".
"Non mi serve più. Tu invece figli puoi ancora averne, vero?".
"Miriam ti prego".
"Sei invidioso di Nate Gold?".
Nate, che aveva divorziato dalla donna con cui era stato sposato trent'anni per mettersi con una ragazza di quattro lustri più giovane di lui, adesso spingeva avanti e indietro per Greene Avenue un carrozzino con dentro una creatura di diciotto mesi.
"Trovo che stia facendo la figura del fesso".
"Sì e no, tesoro. Credo che uno si senta anche più giovane".

lunedì 16 agosto 2010

Martin Amis, L'informazione, Einaudi 1996














C'è una splendida legge letteraria... che dice: quanto più è facile la cosa da scrivere, tanto più lo scrittore viene pagato per scriverla. (E viceversa: provate a chiedere al primo poeta che trovate alla fermata dell'autobus).


(pag.317-318)

domenica 15 agosto 2010

Lampadina













Vasco Rossi:
sullo yacht
come Boldi
evado
al Massimo.




(pubbl. sul Quotidiano della Basilicata del 14.8.10)

sabato 14 agosto 2010

Tribale 2010, acrilico su tela











Una caffettiera borbottante
in una cucina in penombra
un temporale estivo
una rosa rossa
in una scatola di latta di pomodori
arrugginita
una vecchia canzone di Bob Dylan
alla radio
un'assoluta malinconia.

(inedita del 25 luglio 1994)

Nati per il soffritto












32
C'è una foto di trent'anni fa in cui ci siamo tutti e dieci i fratelli. Io sono riconoscibile per via del broncio. Crescendo ho scoperto che dovevo morire. Questa cosa non riesco proprio a dimenticarla. A volte mi sveglio in piena notte e me lo ricordo, che devo morire.

(La Vasca da bagno, Fernandel 2001, pag.19)

giovedì 12 agosto 2010

Onde per cui si muove il mare, Ed. Ermes 1995












Da grande avrei voluto fare il postino...
sarei stato finalmente un uomo di lettere.

martedì 10 agosto 2010

I Canti di Onan, Ed. Ermes 1999












Tramutandomi e ammutolendo
tormentandomi in un tram
tramortito tra una morte
e l’altra
torturato dall’idea del morire
mi faccio un altro campari.

lunedì 9 agosto 2010

Charles Bukowski, Urla dal Balcone, Minimum fax 2000












pag.105

A Douglous Blazek
4 novembre 1964

scrivere un libro? un romanzo? io sono troppo pigro, troppo stufo, ed è un tale spreco di parole, e poi non me lo pubblicherebbero, perciò perché non spezzettarlo in tanti poetici mal di denti, tutta roba non ingombrante?

sabato 7 agosto 2010

Paolo Nori, la mina divagante della letteratura italiana


Al mare, io quando da piccolo andavo al mare che mi costringevano io pativo un caldo io ero contento quando pioveva, al mare. Che tornavo dalle mie ferie al mare Com'è andata? mi chiedevano, Bene, gli dicevo, è piovuto tutto il tempo.



da Pubblici discorsi, Quodlibet 2008, pag.71

Distrazioni












Più che emaciato
sono un tipo sbadato
infatti in tre mesi
ho perso cinque chili
e stringo la cinghia
fra lo stupore dei passanti.




da Temporali, zerozerosud, 2002

giovedì 5 agosto 2010

mercoledì 4 agosto 2010

Filantropia












Io stesso
se m'incontrassi
mi darei
del rompicazzi.

(da Lapsus, Tracce 1989)

martedì 3 agosto 2010

Meglio qui che in riunione, 224 autoepitaffi di italiani celebri e non del nostro tempo, Rizzoli 2009













Pag.60


Sono stato un poeta audace
(mai mendace)
uno che ha scritto
come gli pare e piace
(col fuoco e non con la brace).
Ora però
non fate come coi Bronzi di Riace.
A me, vi prego, lasciatemi in pace.




GIANCARLO TRAMUTOLI
Poeta, scrittore e cassiere di banca,
nato a Potenza il 16 novembre 1956

domenica 1 agosto 2010

Gaetano Cappelli, Canzoni della giovinezza perduta, Marsilio 2010








Ogni volta non vedo l'ora che arrivino, i mondiali. Mi studio sul calendario le partite più importanti, quelle che proprio nessuno vuole perdersi, e poi, appena l'arbitro fischia il calcio d'inizio, esco di casa, salgo in macchina, tiro giù i finestrini e me ne vado per le vie svuotate, inseguito dalla voce dello speaker, le urla improvvise dei tifosi.Sono così belle le città, adesso che l'estate sta per iniziare e si porta dietro lo stesso profumo degli ultimi giorni di scuola, di quando passava il Giro d'Italia e la vita mi sembrava piena di promesse.