martedì 7 febbraio 2017

Kafka


LA COMMOVENTE FRAGILITA' DEL PADRE

Per fortuna c'erano anche eccezioni, soprattutto quando tu soffrivi in silenzio, e amore e bontà, con la loro forza, superavano ogni ostacolo e ti coglievano direttamente. Era raro, purtroppo, ma meraviglioso. Ad esempio quando, nelle estati calde, ti vedevo in negozio addormentarti stanco subito dopo pranzo, col gomito sullo scrittoio; o quando la domenica, tutto affannato, ci raggiungevi in villeggiatura; o ancora quando durante una grave infermità della mamma ti appoggiavi alla libreria scosso dai singhiozzi; o quando, all'epoca della mia ultima malattia, ti sei avvicinato piano piano alla camera di Ottla, ti sei fermato sulla soglia, allungando appena il collo per potermi vedere nel letto, e per paura di disturbarmi mi hai fatto solo un cenno di saluto con la mano. Erano momenti in cui ci si abbandonava a pianti di gioia; piango anche ora mentre lo scrivo.

Kafka, Come non educare i figli, lettere sula famiglia e altre mostruosità, L'Orma editore, Roma 2016, pag.57)

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