venerdì 4 settembre 2015

per Giulia N.

Scrissi una lunga poesia sui cavalli
battuta a macchina su foglietti colorati
e spillati, celesti, rossi, verdi e gialli.
Cavalli di tutti i tipi e finiva con una pagina
fitta di cavalli cavalli cavalli cavalli.
La regalai a una ragazza che mi piaceva
che incredula si mise a ridere
senza capire la finezza della cosa.
Era un’aretina e pensai: Questa è cretina.
Mi sentii come Leopardi con Silvia.
E me ne andai triste e gobbo
prima al trotto e poi al galoppo.

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