venerdì 17 luglio 2015
Taglia anche lì
9.
Durante i corsi di scrittura ero diventato diffidente nei confronti della bellezza letteraria convenzionale, prevenuto nei confronti di quello che avevo ribattezzato il triplo descrittore letterario: "Todd sedeva al tavolo nero, dal ripiano ebano, scuro appoggio per una quantità di piatti e bicchieri, la cui bianca presenza circolare, tondeggiante, si beffava della sua futilità, della sua impotenza, della sua incapacità di agire!. Cavolo, pensavo, perché non lo dici e tanti saluti:" Todd sedeva al tavolo".
O meglio ancora, taglia anche lì. Che bisogno c'è di sapere che è seduto al tavolo? Informami solo quando Todd fa davvero qualcosa. E sarà meglio che non sia "accostare la tazza alle labbra" o "fermarsi a pensare e lasciarsi pervadere dall'acume di Randy".
Mi sentivo un po' insofferente a quei tempi, rispetto alla prosa.
(George Saunders, Bengodi e altri racconti, minimum fax 2015, pag.19)
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