sabato 8 ottobre 2011

Consolation di Billy Collins

http://www.youtube.com/watch?v=uXx5K6gfQBw&feature=relmfu



Consolazione

Quant'è bello non visitare l'Italia quest'estate,
non vagare per le sue città o scalare i suoi torridi paesi di collina.
Quant'è più bello guidare per queste familiari strade locali,
afferrando appieno il senso di ogni segnale stradale, di ogni manifesto,
di ogni improvviso gesto della mano dei miei connazionali.

Qui non ci sono abbazie nè affreschi che si sbriciolano o cupole
famose, e non c'è bisogno di mandare a memoria una successione
di re o visitare gli angoli sgocciolanti di una prigione.
Non c'è bisogno di stare attorno a un sarcofago, di vedere
il lettino di Napoleone all'Elba, o le ossa di un santo sotto vetro.

Quant'è più bello disporre dei semplici spazi di casa
che sentirsi schiacciato da un pilastro, un arco, una basilica.
Perché nascondere la testa in libri di frasi fatte e mappe spiegazzate?
Perché dare in pasto panorami a un'affannata macchina fotografica monocula
avida di mangiarsi, un monumento dopo l'altro, il mondo?

Anziché ciondolare in un caffè senza sapere dire ghiaccio,
punterò dritto verso il coffee shop e la cameriera
di nome Dot. Scivolerò nel flusso del giornale
del mattino con tutte le barriere della lingua abbattute,
fiumi di idiomi che scorrono liberi, e uova al tegamino rigirate quasi pronte.

E dopo colazione, non dovrò cercare qualcuno
disposto a fotografarmi, col braccio sulla spalla del proprietario.
Non mi romperò il capo sul conto né registrerò su un diario
che cosa ho mangiato e come il sole è entrato dalla finestra.
Basterà risalire in auto
come se fosse la grande auto della stessa lingua inglese
e suonando il mio rumoroso clacson vernacolare, accelerare
lungo una strada che non porterà mai a Roma, e nemmeno a Bologna.


(Billy Collins, A vela, in solitaria, intorno alla stanza, trad. Franco Nasi, Medusa 2006, pag.49)

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