lunedì 20 dicembre 2010

Viktor Nekrasov, Kira Geòrgievna, Einaudi 1961, incipit

I.

Dopo il terzo o quarto bicchierino si cominciò a discutere d’arte; e la discussione toccò diversi argomenti, finché venne a fissarsi su questo: se possa realmente considerarsi opera d’arte un romanzo o un racconto non pubblicato. Le opinioni erano nettamente divise; chi diceva di sì, chi di no; e ognuno parlava molto convincentemente in sostegno della propria tesi. Ma la più convincente di tutti - o almeno, così le sembrava – era Kira Geòrgievna. Non era lo stesso che un racconto uscisse a stampa o restasse, scritto a mano, in un quaderno da scolaro? C’era, era comparso, era nato, e tanto bastava! Quanta gente poi lo leggesse, non aveva importanza. Poteva anche avere un lettore solo, e quest’uno poteva essere l’autore stesso! L’importante era che fosse stato scritto.

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