Si sente isolato come scrittore?
La maggior parte degli scrittori che ho conosciuto erano esuli dalla Russia, negli anni Venti e Trenta. Con i romanzieri americani non ho avuto quasi alcun contatto. In Inghilterra ho pranzato una volta con Graham Greene. Ho cenato con Joyce e preso il tè con Robbe-Grillet. Isolamento significa libertà e scoperta. Un' isola deserta può essere più eccitante di una metropoli, ma la mia solitudine, tutto sommato, non significa granché. E' una conseguenza di circostanze fortuite - vecchi naufragi, maree capricciose - e non una questione di carattere. In privato sono una persona bonaria, cordiale, allegra, schietta, senza peli sulla lingua, intollerante dell'arte fasulla. Non faccio caso se i miei scritti vengono criticati o ignorati, e dunque trovo divertente che gente priva di ogni interesse per la letteratura perda la calma quando io giudico esecrabile D.H.Lawrence o vedo in H.G. Wells un artista di gran lunga superiore a Conrad.
(pag.174-175)
(pag.174-175)
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