Eros lucano
(Strascinati mollicati e cruscati)
Disporre la farina a
fontana sul tagliere
(i taglieri ancora ieri erano alberi)
Impastare con acqua
tiepida e sale
(avere le mani in pasta, qui, è indispensabile)
Lasciar riposare
qualche minuto
(può dormire, sognare forse, ma evitate che russi)
Strascinare i pezzetti
col dito
(è per questo che si chiamano così)
Far soffriggere i
peperoni cruschi
(meglio se sono di Senise, sennò no)
In abbondante olio
d’oliva caldo per pochi secondi
(così raffreddandosi restano croccanti e fanno rumore)
E due pugni di mollica
di pane sbriciolata col peperoncino.
(il piccante è afrodisiaco, quindi se siete soli,
attenzione:
è facile che i pugni
diventan pugnette)
Saltare in padella con
gli strascinati ben scolati e molto al dente
(mi raccomando il colpo secco di polso al manico e
attenzione al soffitto)
E aggiungere del cacio
ricotta appena grattato
(se fuori nevica, è meglio)
Ovviamente innaffiare
il tutto con Aglianico del Vulture
(vino vulcanico che predispone ad una benefica eruttazione)
Anche solo un
bicchiere, come dice il medico
(allora usate, ovviamente, il balloon da mezzo litro).
(Scrittori in cucina, cotto da Nadia Terranova e Francesca Bonafini, Jar edizioni 2010, pag.80-81)
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