Se Cristo si è fermato a Eboli
dove si fermeranno i più deboli?
Sdraiati nel giardino di Boboli
o travolti da mandrie di bufali.
A dormire nella casa delle bambole
o saltando col gas delle bombole.
A giocare con la tombola di Natale.
A bollire nella pentola dei cannibali.
Cantando Vola, colomba bianca vola
o ballando a Bali l’hula-hoop soli soli.
Dove si fermeranno i più deboli?
Tra tempeste ormonali
pensando in un lampo:
siamo uomini o temporali?
Restando immobili
ma con improvvisi scatti umorali.
Dove si fermeranno allora i più deboli?
All’ultimo stadio a fare la Ola.
O nel letto tra lenzuola viola
frignando: Mamma,
non voglio andare a scuola!
Davanti alla porta dei venditori di spazzole
nella tristezza concava delle pantofole
restando attoniti e senza parole
nel limbo buio del cuore che duole.
Ma se Cristo
non si fosse fermato a Eboli
poteva magari passeggiare
tra il dire e il fare
in alto mare.
Sarebbe stato molto più facile
anche per me
facendo il morto
riuscire a galleggiare.
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