domenica 27 settembre 2015
Cos'è la musica?
"Eseguirono la Sonata a Kreutzer di Beethoven. Lo conosce lei il primo tempo, il 'presto' iniziale, lo conosce?!" gridò addirittura. "Oh, è qualcosa di terribile quella sonata. E specialmente quel tempo iniziale. Del resto, la musica in generale è una cosa tremenda. Ma che cos'è poi? Io non la capisco. Cos'è la musica? Che effetto ha su di noi? E perché ha l'effetto che ha? Si dice che la musica abbia l'effetto di elevare l'animo, ma non è vero, sono sciocchezze! E' certo che un effetto ce l'ha, un effetto terribile, almeno su di me, ma niente affatto nel senso di elevare l'animo. Essa non ha l'effetto di elevare l'animo, e nemmeno di abbatterlo, bensì quello di eccitarlo. Come potrei spiegarglielo? La musica mi costringe a dimenticarmi di me stesso, a dimenticare la mia situazione concreta, e mi trasporta in una situazione diversa, che non è la mia; sotto l'influenza della musica mi sembra di sentire ciò che in realtà non sento, di capire ciò che non capisco, di poter fare cose che in realtà non posso fare. Io me lo spiego nel senso che la musica agisce come uno sbadiglio, come una risata: non ho voglia di dormire, eppure sbadiglio, se vedo qualcuno che sbadiglia; e così, anche se non c'è nessuna ragione di ridere, io rido se sento qualcuno che ride.
"Di colpo la musica mi trasporta direttamente nella condizione spirituale in cui si trovava il suo autore al momento di scriverla. La mia anima si fonde con la sua, ed io mi vengo trasferendo insieme a lui da uno stato d'animo all'altro, ma perché questo accada io non lo so. Certo colui che ha scritto la musica - mettiamo che si tratti della Sonata a Kreutzer di Beethoven - sapeva perché si trovava in quel tale stato d'animo, che lo spingeva a compiere determinati atti e che perciò per lui aveva un senso; ma per me, invece, non ne ha nessuno.
(Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, traduzione e cura di Gianlorenzo Pacini, Feltrinelli 2015, pag.100)
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