martedì 11 gennaio 2011

John Cage, Silenzio, Shake edizioni 2010, pag.15









Non esistono cose come lo spazio vuoto o il tempo vuoto. C’è sempre qualcosa da vedere, qualcosa da udire. Anzi, per quanto ci possiamo sforzare di creare un silenzio non ci riusciremo mai. In certe circostanze tecniche potrebbe essere auspicabile ottenere una situazione il più silenziosa possibile, cioè l’ambiente chiamato camera anecoica, sei pareti di materiale insonorizzante allestito in modo da ottenere una camera priva di echi. Parecchi anni fa a Harvard sono stato in uno spazio del genere e ho sentito due suoni, uno alto e uno basso, e quando li ho descritti al tecnico incaricato questi mi ha spiegato che il suono ad alta frequenza era il mio sistema nervoso in funzione, quello basso era la circolazione del sangue. Sino alla fine dei miei giorni ci saranno suoni, e seguiteranno anche dopo la morte. Non c’è nulla da temere riguardo il futuro della musica.

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